FRANCISCO MEIRINO
"Beyond Repair"CD

REVIEWS


THE NEW NOISE
by Maurizio Inchingoli
Nel tenere il cd tra le mani ho subito pensato a quando acquistavo i dischi dai mailorder negli anni Novanta, grafica cartonata molto simile a quelle dell’epoca e poche informazioni sull’artista, un mondo da scoprire (ora, inutile negarlo, col web si sanno un po’ di cose in più). Beyond Repair trova posto grazie alla nostra Sincope, che continua tenacemente a sondare i terreni più ostici del composito sottobosco europeo e che sembra fare del “rumore” una vera e propria ragione di vita. Il musicista spagnolo proviene da una lunga serie di pubblicazioni (ad inizio carriera si fece conoscere come Phroq) per svariate etichette e in tutti i formati possibili: tra le tante, una recente per Entr’acte col greco Ilios, passando per lo split con Dave Phillips e una cassetta con Musica Moderna di Claudio Rocchetti. Non è uno di primo pelo, insomma, e lo dimostra anche in questo lavoro, composto da undici tracce brevi (e senza titolo) che vanno tutte più o meno verso una sola, e deragliata, direzione (vi bastino l’allarmismo sonoro della sesta traccia, oltre alla decima, terminale e livida). Gli strumenti impiegati sono i soliti per questo campo d’azione: synth modulari, elettronica povera e nastri, e il risultato si può dire che centri in pieno il bersaglio. È una festa per devices all’apparenza fuori controllo (vedi il tramortito pezzo finale), che emettono alieni segnali Morse e curiosi sfarfallii, ma l’insieme in fondo non è poi cosi aggressivo, per la verità. Consigliato ad ascoltatori incalliti di uscite del genere.

SENTIREASCOLTARE
by Stefano Pifferi
Per la sua prima uscita ufficiale in CD, la Sincope fa le cose in grande e recluta lo spagnolo Francisco Meirino per un album che è perfettamente reso dall’artwork – opera di Truculentboy, capo supremo dell’etichetta – e dal materiale del packaging. Digipack cartonato bello spesso e granoso con grafiche da fanzine old school a rendere perfettamente gli “eleven short pieces” per synth modulari, elettronica home-made e tape recorders che lo spagnolo – sound artist di buona fama anche al di fuori dei reietti giri dell’underground noise mondiale (musiche commissionate per musei, artisti, performer da Giappone, Svizzera, Spagna ecc…) e con una discografia, in solo e in collaborazione, praticamente sterminata – ha assemblato in solitaria nel biennio 2013-14.
È infatti una musica granulosa, quella di Beyond Repair, elaborata su devices modificati, elettronica povera e/o trovata, strumenti autocostruiti e/o modificati, e sfacciatamente virata verso chiaroscuri che da lande post-industriali vanno verso il noise più o meno materico, tra scariche elettrostatiche, sbuffi, cortocircuiti, stasi, decostruzioni che mantengono alto il livello della tensione e quello dell’attenzione. Negli “sketches” di Beyond Repair, concepiti come una specie di lunga suite senza soluzione di continuità, Meirino riesce a lavorare sulla grana del suono, resa insieme spessa e sporca, senza mai sfinire l’ascoltatore prendendo banali derive harsh o noise tout court, anzi lavorando di cesello tra le apparentemente semplici dinamiche interne di ogni singola composizione.

SODAPOP
by Emiliano Grigis
Lo spagnolo Francesco Meirino, di stanza a Losanna, ha danni abbandonato il suo vecchio moincker Phroq per portare avanti a suo nome il lavoro sulla registrazione e la manipolazione del suono delle elettroniche danneggiate: è dai ronzii degli amplificatori mezzi fusi e dai fischi delle interferenze che elabora le sue visioni sonore.  Undici brevi tracce tutte attaccate in soluzione unica servono ad introdurmi ad un suono già navigato da molti ma non così scontato come si direbbe a priori: Francisco dà una sua tensione tutta personale alla musica, questa accozzaglia di frequenze e vibrazioni in realtà è composta in qualche maniera non convenzionale e distilla emozioni nella mezz'ora dell'ascolto; d'altronde è proprio questo il succo di queste musiche, estrarre emozioni tirandole fuori da quello che è il sottofondo sonoro delle nostre vite, tecnologizzate e magari anche un po' in declino. Meirino ci ricorda che c'è vita assieme e oltre alle macchine e questo Beyond Repair è un disco interessante all'interno di una discografia di tutto rispetto: un altro disco Sincope da avere.

LE SON DU GRISLI
by Guillaume Belhomme
Derrière Beyond Repair sont rangées onze courtes pièces pour synthétiseur modulaire et instruments électroniques inventés. Derrière chacun d’eux, c’est Francisco Meirino qui arrange aigus tremblants, bruits de synthèse ou concrets, rythmes minuscules. dans un souci d’abstraction noise sensible et efficiente.

VITAL WEEKLY #956

by FdW
Quite active when it comes to doing new music is Francisco Meirino, originally from Spain, but based in Switzerland for some time now. He's getting more and more attention - and quite rightly so, I'd say - and his work is more released on CD than CDR these days. This one, probably one of the first CD releases by Sincope, comes in an edition of 200 copies. The eleven pieces are rather short, and the album lasts thirty-three minutes. The cover says that these are 'short pieces for modular synth, homemade electronics and tape recorders. There are no breaks between the tracks and it sounds like a long piece, which changes in colour, quite radically most of the time, but once the change over took place, and a new piece started, it stays within the stasis of that piece. Unlike many of his other releases, the element of collage is not very present in the tracks themselves. Things burst and rattle around here and sound cold and distant mostly, like electronics that are indeed beyond repair, as the title indicates and for Meirino one of the primary building blocks in his music. But sometimes it also seems a bit more mellow, and warmer, like in the fourth piece. Everything seems a bit unstable, most of the times; like there isn't enough electricity to record the music and it is on the brink of breaking down. This is also a bit of a different release for Meirino: a shorter time frame per piece, no quick changes inside the track and a more consistent use of sounds within a track. It's an interesting development. This is a fine release, and surely one that will appeal to his fans, but it's not the next masterpiece for him. It's fine, it's good, it's solid and yes, it's also a bit different. But perhaps it's also a bit too minimal, and could perhaps benefit from some more changes?




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