GRIZZLY IMPLODED "anabasi" cdr

REVIEWS


VITAL WEEKLY #896
by FdW
Grizzly Imploded is a trio from Italy that play improvised music with a lot energy, violence and power. Francesco Gregoretti  (drums), Maurizio Argenziano and Sergio Albano (both on guitar), but somehow I always seem to think there is a lot of electronics at play also. Maybe I am just wrong. Here we have six pieces that last about thirty minutes and lets us enjoy the band we know by now. Heavy pieces of improvised music, which are sometimes not very loud, such as in the opening piece 'After Have Lost His Head He Escaped', which is moving like a slow yet vicious snake through the grass. There is in this music always an imminent explosion around the corner, such as the heavy 'Transfigured Into Feelings Of Anxiety And Fear'. Totally free music with a ton of energy running around, leaving the listener either flat out or totally re-vitalized. There is no way this music leaves us indifferent. I was thinking of my local heroes Donne & Desiree, who walk a similar path of free musical expression and who invoke with me a similar feeling. I am sure there are plenty more. Free improvisation meets the edges of punk rock. Loud and clear over and out.

SODAPOP
by Emiliano Zanotti
Fra le etichette in circolazione la Sincope è certamente da annoverare come una delle più coerentemente devote al rumore, non solo in ambito italiano; tuttavia ci piace notare come questa devozione non si traduca in un cieco immobilismo, ma porti alla ricerca di nuovi talenti al di fuori dell’ambito strettamente industrial/noise. Se i Vetro erano stati una piacevole incursione nei territori del rock rumoroso, i partenopei Grizzly Imploded battono, nello stesso ambito, i territori dell’improvvisazione, sfoggiando un suono ruvido e senza compromessi.
Parente di Oddly Imploded e Strongly Imploded, progetti ad assetto variabile con alcuni musicisti in comune, questa versione mette insieme le chitarre di Sergio Albano e Maurizio Argenziano (A Spirale, Aspec(t)) con la batteria di Francesco Gregoretti (One Starving Day), ma più che al rock l’attitudine è prossima a quella di certa elettronica di confine che in quel di Napoli è portata avanti da gruppi come  Aspec(t) e Sec_. Quello generato dai Grizzly Imploded è un flusso sonoro continuo strutturato in blocchi spigolosi, che si slabbrano e ricompongono di continuo, senza dare punti di riferimento. Potrebbero ricordare gli Starfuckers di Infrantumi, ma privati della voce e degli spazi di silenzio: qui va in scena la tensione senza pause che nasce dal corpo a corpo fra una chitarra usata in maniera poco ortodossa, a tratti irriconoscibile e una suonata più canonicamente (si fa per dire…), mentre la batteria detta i tempi e fa da arbitro. L’equilibrio non si raggiunge mai, così come nessuna delle due arriva a prevalere sull’altra, ma non è questo l’obiettivo: “Il processo è il prodotto. Il prodotto è il processo” direbbe Genesis P. Orridge; in questo disco il senso risiede nell’esperire l’immersione in un’atmosfera claustrofobica (la sola The Attempt To Find A Refuge For Body And Spirit Drives To Self-Destructive Madness riserva qualche apertura) fra frequenze disturbate e spettri di melodie, senza chiedere null'altro che vivere il momento. Anabasi (dal greco: spedizione verso l'interno) non è un titolo scelto a caso.

SENTIREASCOLTARE - Gimmie Some Inches#44
by Stefano Pifferi
il comeback dei napoletani Grizzly Imploded, gente del giro napoletano più frantumato e meno incline all’ortodossia, sia essa jazz, noise, avant (vedi alla voce A Spirale, Aspec(t) et similia). Il trio formato da Maurizio Argenziano, Francesco Gregoretti e Sergio Albano va di impro radicale partendo da presupposti rock (la strumentazione doppia chitarra/batteria, innanzitutto) e affrontando la prova con la foga dei noiser e il cesello degli sperimentatori. Spasmi e dissonanze, variazioni ritmiche e asincronie per questa formazione libera, mentalmente e come organico, ennesima dimostrazione della spregiudicatezza di certe isole di creatività nascoste ai più.

THE NEW NOISE

by Tommaso Gorelli
È un buon momento per i Grizzly Imploded: dopo Dance Of Particles (2012) per l’ucraina Quasi Pop, ecco arrivare nel giro di pochissimi mesi la doppietta You Are The Way You Face Your Death – Anabasi, senza contare nel frattempo a livello individuale la collaborazione tra Francesco Gregoretti (One Starving Day) e Olivier Di Placido per l’etichetta Viande degli A Spirale, dei quali fa parte Maurizio Argenziano, qui a una delle due chitarre (l’altra è di Sergio Albano).
Deve essere questo fermento creativo ad aver permesso al gruppo partenopeo, orfano in questo caso di Mimmo “SEC_” Napolitano (Weltraum) e Mario Gabola (sempre degli A Spirale), di potersi attestare durante tutte le sue incarnazioni (Grizzly, Oddly e Strongly) su uno stile ai limiti dell’indecifrabile graffito cacofonico. Ci troviamo infatti dalle parti delle più azzardate forme tra improvvisazione e noise, le cui poche ma nobili affinità sono, pur sul vago, riconducibili a Mnemonists (da Horde in su), Borbetomagus o meglio ancora AMM.
Anabasi, uscito per l’etichetta diy italiana Sincope, ci restituisce il collettivo degli implosi nella loro rugliante versione tutta chitarre/batteria, per un concentrato di dissonanze sferraglianti e pelli percosse, il cui unico momento di calma, forse apparente, è solo nel finale con “The Vision Is Dancing”, mentre tutto il resto è un delirio, ai limiti di un degenero assordante in “The Attempt To Find A Refuge For Body And Drives To Self-destructive Madness”, dedicato a tutti quelli fuggiti dopo aver perso la testa… e se dentro questi deliri vi piace sguazzare, occhio a non perderla davvero.




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